Il grande sfruttamento del cosiddetto “conto energia” (sistema di incentivazioni dirette per la fonte fotovoltaica), se, da una parte ha portato alla creazione di oltre 16.000 MW di potenza in solo 5 anni, più altri 1.000 MW in fase di ultimazione, dall’altra ha lasciato un settore la cui crescita in futuro sarà fortemente condizionata dagli scenari di mercato elettrico e da scelte normative ancora da definire, visto che lo scenario in assenza di sostegno diretto è di eccesso rispetto alla capacità del mercato. Diventa fondamentale cercare di comprendere con quali modalità sarà possibile realizzare un ulteriore sviluppo non circoscritto all’uso residenziale del settore fotovoltaico.

L’eredità lasciata al sistema elettrico è un parco di generazione a fonte solare che, nel corso dei primi mesi del 2013, ha soddisfatto, a livello nazionale, circa il 12% della domanda di mercato elettrico, anche in considerazione di una significativa contrazione dei consumi. Il mercato residuo per le fonti convenzionali è diventato sempre più ristretto e gli effetti sulla gestione in sicurezza del sistema elettrico appaiono oggi molteplici e complessi.

Se il modello di sviluppo fino ad ora utilizzato dagli operatori si concentrava sulle due fasi cardinali di ottenimento dell’autorizzazione e, successivamente, di accesso all’incentivazione, da ora le regole con il quale gli impianti fotovoltaici verranno realizzati saranno altri; in particolare la modalità e il prezzo di cessione dell’energia andrà a determinare la direzione e la velocità con cui la catena degli operatori si svilupperà nel tempo.

I piani di crescita saranno perciò incentrati sulla scelta del target di mercato e sulle relative modalità di accesso. Le combinazioni tra le alternative possibili producono una grande varietà di scenari di business, ognuno dei quali prevede modelli finanziari, di rischio, di organizzazione differenti.